venerdì, agosto 24, 2007

Crostata di ricotta e cioccolato

Questa è una crostata che mi piace particolarmente, quest'anno non credo di averla fatta prima dell'altro giorno, ma l'anno scorso l'ho fatta varie volte, con vari cioccolati o versioni diverse di frolla.
E' una ricettina a cui sono particolarmente legata perchè... è un po' colpa sua se son capitata totalmente per caso in questo fantastico pazzo mondo blog! L'anno scorso volevo fare una crostata con ricotta e cioccolato.. et voilà: google mi ha aperto un mondo facendomi scoprire la fantastica Fiordizucca che in quei giorni aveva postato una crostata bellissima che aveva fatto la sua zia Cenzina, e di cui mi ero innamorata all'istante. Da lì ho cominciato a scoprire un mondo del tutto nuovo, fatto di persone appassionate e troppo simpatiche... finchè mi ci sono voluta buttare anch'io, dopo qualche mese da spettatrice! Ovviamente visto che son pazza ^-^della ricetta originale mantenuto solo l'idea, e soprattutto l'idea delle roselline, che a me piace tanto, ma le proporzioni non sono le stesse, quindi io vi metto anche le mie va...

Ingredienti:
(Per una crostata piuttosto bassa... Noi a mangiarla eravamo solo in due... e pargolino di 13 millimetri! ;-)) ... se siete più persone aumentate un po' le dosi)
(vasetto = vasetto vuoto di yogurt da 125ml)
Per la frolla:
2 tuorli
1 albume
1 vasetto di zucchero
circa 4 vasetti di farina 00
120 gr burro
1 pizzico di sale
Se necessari: qualche cucchiai di latte

Per il ripieno:
250 gr di ricotta
200 gr di cioccolato (nel mio caso al latte, ma l'ho fatta già varie volte anche con la fondente, ed è ovviamente buonissimo anche così chevvvelodicoafffà, magari se lo credete troppo amaro in quel caso aggiungete un cucchiaio di zucchero)
1 cucchiaio abbondante di cacao amaro

Facoltativo:
Una spolverata finale di zucchero a velo

Per la frolla ho seguito per la prima volta il procedimento di Gennarino, e ne sono soddisfattissima, veloce e, diciamocela tutta, godurioso... perchè a noi foodblogger pazzi averci le manine in pasta ci garba assai! ^--^
Poi ci sono le diverse scuole di pensiero, ed io in realtà finora credo di averla fatta più secondo ispirazione che secondo metodo... Ma questo metodo della sfregatura a mo' di soldo mi ha proprio convinta.
Una volta impastata la pasta frolla avvolgerla nella pellicola e lasciarla riposare in frigo per almeno mezzoretta.
Nel frattempo tagliare il cioccolato abbastanza grossolonamente. In una ciotola mescolare un attimo la ricotta con il cioccolato tagliuzzato ed aggiungere il cucchiaio di cacao.
Quando è passato un po' di tempo, togliere la frolla dal frigo e dividerla in due pezzi, diciamo che uno sarà più o meno i 2/3 (per la base), l'altro 1/3 (per le strisce e per le roselline, se vi va).
Stendere la parte per la base finchè lo spessore sarà di circa mezzo centimetro. Trasferire in una teglia ricoperta di carta da forno e bucherellare il fondo.
Riempite la pasta a frolla col composto di ricotta, cioccolato e cacao, stendendo bene aiutandovi con un cucchiaio.
Con l'altra parte di frolla formare le strisce e disporle sulla crostata, poi se vi va formate velocemente delle roselline come ho fatto io, ho altre decorazioni.
Infornate in forno preriscaldato a 180°C per 40 minuti circa, o comunque finchè la crostata sarà leggermente dorata.
Togliere dal forno, e una volta raffreddata, se volete, spolverare con poco zucchero a velo.
Detto questo:
vi saluto per qualche giorno... non so ancora in realtà quanti, ma torno a casina dopo un po' di tempo,
dove però sono internetsmunita (aaargh!),
in controtendenza alla blogsfera che sta cominciando lentamente a ripopolarsi...
Però credo di riuscire a dare una controllata alla posta, anche se non spesso come al solito, quindi mi farà comunque piacerissimo ricevere i vostri commentini cioccolatini!

;-)))
Ci sentiamo presto...
mi mancherete ASSAI, che ormai alcuni di voi mi pare di conoscerli davvero e da un sacco di tempo!
E leggiucchiarvi è una piacevolissima abitudine, che riprenderò goduriosissimamente appena torno!
Bacioooooooooooooooooni,
guardate che
VE SBACIUCCHIO TUTTE/I,
UNO A UNO!

^.^

mercoledì, agosto 22, 2007

La zia Vanigliozza annuncia: "pargole" rivoluzioni crescono...

...Giorni abbracciosi, sorrisosi o lacrimosi
- ma di gioia -
in Casa Coinqui!...

Una piccola (o un piccolo... who knows!?) rivoluzione ha BENdeciso di far capolino nelle vite dei due piccioncini di casa,
altresì detti, da me, "Romeo and Juliet",
ma d'ora in poi allora meglio detti

papiRomeo
e mamiJuliet...
^-^
Ma anche un po' nelle nostre,
perché, che vi credete... quasi quanto mami-e-papi,
la zia AliVanigliozza,
come anche le altre ziotte belle,
mica se l'aspettava una comparsata del genere!
E allora l'allegra brigata-nonchè-sorellanza-autodichiarata Coinqui, colta in questi giorni da fantasticissimo shock collettivo per la notizia, seguito all'istante da GIOIA saltellante with a capital letter,
annuncia la giunta di un bel nipotino/a :
Ema & JeanP. ...
ve vojo e ve vojamo bèèèèène!
Che anche il pargolino in arrivo sia pieno di llllllove, looooovvvve, lllllove e ammmmmooore amoooore ammmmmore come la Mamma e il Papi!
E che dalla Mami prenda le lettere e le coccole,
dal Papi i numeri e le risate,
tanto per accontentare tutti!
E visto che la zietta Ali di solito (non si fosse capito... ;-P) non lo dice con un fiore, ma con una canzone... allora cantiamocela un po', mio nipotino gia' coccolato sulla fiducia ^.^:


"...È per te che sono verdi gli alberi,
e rosa i fiocchi in maternità,
è per te che il sole brucia a luglio,
è per te tutta questa città,
è per te che sono bianchi i muri,
e la colomba vola,
è per te il 13 dicembre,
è per te la campanella a scuola,
è per te ogni cosa che c'è ninna na ninna e...
è per te che a volte piove a giugno,

è per te il sorriso degli umani,
è per te un'aranciata fresca,
è per te lo scodinzolo dei cani,
è per te il colore delle foglie,
la forma strana della nuvole,
è per te il succo delle mele,
è per te il rosso delle fragole,
è per te ogni cosa che c'è ninna na ninna e...
è per te il profumo delle stelle,
è per te il miele e la farina,
è per te il sabato nel centro,
le otto di mattina,
è per te la voce dei cantanti,
la penna dei poeti,
è per te una maglietta a righe,
è per te la chiave dei segreti,
è per te ogni cosa che c'è ninna na ninna e...
è per te il dubbio e la certezza,
la forza e la dolcezza,
è per te che il mare sa di sale,
è per te la notte di natale ,
è per te ogni cosa che c'è
ninna na ninna e... "

Jovanotti, "Per te", dall'album "Capo Horn" (1999) -

"Feto amato non ancora avuto
feto avuto mai non voluto
peso e contropeso, c'è ma,
chi ha deciso ha certo ampia visione

Stai nuotando nella sabbia
mentre ieri calpestavi mari
sorseggiando di quei sassi
respiravi fuochi vividi

Dalle oscurità della notte
ai clamori degli abissi
Pesa e Dosa poche gocce di prosa

Ampia più ampia è la tua visione
peso schiacciante sai è dover capire che
ampia, più ampia è la tua visione
porterai ogni cellula nuova a fiorire"

- Ivan Segreto, "Ampia", in "Ampia"(2007) -

"La mia ragazza è un fiore che vedo sbocciare
sulle lenzuola dell’ospedale
sul suo vestito bianco il suo viso stanco
piange gocce di rugiada
la mia ragazza è l’Africa, è calda e limpida
la mia ragazza è tutto il mondo
...e tiene in braccio il suo bambino
apre gli occhi è piccolino...

La mia ragazza è terra, è carne e sangue
dal suo seno nasce il grano
la mia ragazza è anima, spirito e preghiera
dal suo cuore nasce amore
è un raggio di sole che illumina la stanza
la mia ragazza è mia per sempre

...e tiene in braccio il mio bambino
chiude gli occhi è piccolino
e tiene in braccio il mio bambino
apre il becco è un uccellino...

Infermiere, ostetriche, pediatri e dottori
poi i re magi ed i pastori
e questo è il centro di tutto il pianeta
in cielo la stella cometa

...e tiene in braccio il suo bambino
apre gli occhi è piccolino
e tiene in braccio il mio bambino
muove le ali è un uccellino...

Sta tutto dentro ad una mano
apre le ali è già lontano...
"

- Luca Carboni, "La mia ragazza", da "Il tempo dell'Amore" (1999)

"Voglio che tu sia diverso io voglio che tu sia speciale,
voglio che tu abbia qualcosa in più della media nazionale,
spero che tu sia meglio di me e che meriti di essere lì,
e anche se non fosse poi così è così che io voglio sperare,

che tu non diventi lo specchio fedele di ogni mia banalità
ma dandomi un vetro che sia trasparente
mi aiuti ogni giorno a uscire dal niente

Perché voglio che tu sia speciale
io voglio che tu sia diverso
voglio che mi aiuti a trovare
ciò che ho paura di essermi perso

Non voglio sapere se ti piace il mare o tanto meno se sai cucinare
voglio potermi identificare non in te ma nel tuo ideale
non vorrei che tu dicessi quello che so ma quello che non so dire
so che è un gioco infantile ma lasciami immaginare
che tu sia la speranza la mia fratellanza
il sogno che ormai non ho più
e quando ho la testa chinata sul marmo
tu possa gridare e svegliare il mio sonno

Perché voglio che tu sia speciale
io voglio che tu sia diverso
voglio che mi aiuti a trovare
ciò che ho paura di essermi perso
voglio che tu sia un essere speciale"


Niccolò Fabi, "Essere speciale", in "La cura del tempo"(2003)

"Un iperbole di stelle scia giù dal cielo
degno di una straordinaria notte di un giorno qualunque
mentre dormi accanto a me
io sto così bene al punto che
non ho più pensieri e i desideri li ho già regalati a te
ma il cielo induce a fare sogni e profezie
porsi le domande a cui rispondere non sai
e nessun sogno mai potrà
svelare suoi misteri e incognite
dormi piccolo tesoro dormi che una stella veglierà.

E chissà domani come sarai
chissà se ancora ci crederai
in un futuro da difendere
se anche tu non avrai certezze
guardando il cielo iperbole di stelle
la notte di un giorno qualunque... qualunque.

Non fermarti alle apparenze guarda sempre nel profondo
una stella a volte è solamente luce ormai
ed il mondo siamo noi dovremmo noi decidere di noi
ma ognuno perso in un frenetico presente cerca una sua meta

E chissà domani come sarai
chissà se ancora ci crederai
in un futuro da difendere
se anche tu non avrai certezze
guardando il cielo iperbole di stelle
la notte di un giorno qualunque... oh baby

se anche tu non avrai certezze
guardando il cielo iperbole di stelle
la notte di un giorno qualunque... qualunque"

- Raf, "Iperbole", da "Iperbole" 2001 -

Vi dico solo questo:
Attenti voi 3 (!),
che le zie vi vogliono un sacco di bene...
E VI ROMPERANNO LE PALLE SEMPRE E COMUNQUE,
VI STRIGLIERANNO O VI COCCOLERANNO,
secondo necessità,
OVUNQUE QUESTE RIVOLUZIONI VI PORTINO!
Neofamigliola avvisata, mezza salvata...
(t'al dìghi!)
^----------------^

mercoledì, agosto 15, 2007

"Ferragosto", scritta da Samuele Bersani, musica di Sergio Cammariere

"Fai una chiave doppia della stessa porta
per qualunque cosa storta si presenterà.
Dopo aver comprato dei lucchetti nuovi per la tua finestra
puoi partire,
io sto qua.
A giocare tra le sponde,
con le pozzanghere profonde,
buttando l’amo nell’acquario
della mia fantasia.
Finisco sul pulmino dei miei vecchi ricordi,
ma il campo sportivo l’ha inghiottito l’edera.
Seguendo ancora il fiume attracco sul cartone,
e piove e mi riparo dietro ad un’edicola…
Ho della sabbia nelle tasche.
Ho delle spighe sulle calze.
E uno straniero che si fida della mia compagnia.
È stato un temporale pigro e passeggero,
il sole è su che brucia in cielo sulle tegole.
Ma non avevo visto mai un arcobaleno essere centrato in pieno da una rondine…
Come un lampione che si accende in pieno giorno
inutilmente aspetto il sasso e chi così mi spegnerà.
Con il sorriso sulla fronte,
tra le pozzanghere profonde,
rimango al largo dell’acquario
della mia fantasia."

Sergio Cammariere
, "Ferragosto", in "Sul sentiero" (2004),
testo scritto da Samuele Bersani

Come un sogno in una notte di mezza estate...inoltrata, questo "buttare l'amo nell'acquario della mia fantasia" è un modo alternativo di festeggiare insieme a voi, lavoranti o vacanzieri, blogger o non blogger, vicini o lontani,
un
Buon Ferragosto!

lunedì, agosto 13, 2007

Muffin integrali con muesli... ma col topping che recupera!


Biagio Antonacci, "Se è vero che ci sei" (1996)
Che beltà!
"Certe volte guardo il mare, questo eterno movimento, ma due occhi sono pochi per questo immenso e capisco di esser solo, e passeggio dentro il mondo, ma mi accorgo che due gambe non bastano per girarlo e rigirarlo. [...]
Certe volte guardo il cielo, i suoi misteri e le sue stelle, ma sono troppe le mie notti passate senza te per cercare di contarle"...
Sì sì ci sono, non sono in vacanza, anche se latito anch'io più del solito in questa landa desolata che è la blogsfera ad agosto... tutti in giro a mostrar le chiappe (non-più)chiare, eh, bravi!
Latito perchè ho cominciato uno stage nel bookshop di libri inglesi qui a Siena, ed abbiamo organizzato dei mini-reading con un paio di autori, quindi mi sono dedicata un po' a quello, a varie ed eventuali.
Ma cucino, cucino... un pochino! Questi sono dei muffin che ho fatto per il dolce risveglio della coinqui Ema, che mi aveva lasciata a casa sola soletta quasi una settimana, quindi per un bel ribenvenuto le ho inventato ieri questi muffin, con i Crunch, cereali della Nestlè col cioccolato, che so le piacciono molto, perchè avevo già fatto dei muffin coi Crunch per il meme di Canny di febbraio, questi finto-seri almeno nelle intenzioni, integrali... ^-^
Muffin con farina integrale e muesli, mandorle, cioccolato fondente e Crunch
Ingredienti:
(ne sono risultati 9 muffin)
(unità di misura, ancora una volta, vasetto vuoto di yogurt da 125 ml)
INGREDIENTI SOLIDI:
1 vasetto di farina 00
1 vasetto di farina integrale
1 pizzico di sale
3 cucchiai di zucchero semolato
1 1/2 cucchiaini di lievito per dolci
1 punta di cucchiaino di bicarbonato
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Per il topping e un po' anche nell'impasto, diciamo metà e metà:
40 gr di cioccolato fondente, tagliata grossolanamente
3 cucchiai di muesli solo di cereali e miele
una manciata di mandorle, tagliate grossolanamente a lamelle
Un paio di cucchiaiate di cereali croccanti al cioccolato Crunch
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INGREDIENTI LIQUIDI:
1 uovo di medie dimensioni
4 cucchiai di olio di semi di girasole
circa 15 cucchiai di latte (poi vedete, dipende molto da quanto è "integrale" la farina integrale)
Preriscaldare il forno a 150°C. In due recipienti dividere gli ingredienti liquidi da quelli solidi: ovvero, in uno setacciare le farine, il lievito, il bicarbonato, lo zucchero ed il pizzico di sale, nell'altra sbattere velocemente con una forchetta l'uovo, l'olio di semi ed il latte. Versare quindi questo composto liquido nel recipiente degli ingredienti solidi e mescolare molto velocemente, poi aggiungere circa metà del trito di muesli di cereali, cioccolato fondente, mandorle e Crunch e rimescolare per pochi secondi.
Ricoprire lo stampo da muffin con dei pirottini di carta, (oppure imburrare la muffiniera se non si hanno) e versarvi un cucchiaio d'impasto in ogni stampo, diciamo insomma a riempirlo per tre quarti. Ricoprire ogni muffin col rimanente trito di godurie varie: muesli, cioccolato, Crunch spezzettati o interi e mandorle tagliate a lamelle.
Infornare nel forno già caldo per 15-20 minuti a 150°C circa o comunque appena dorati.

venerdì, agosto 03, 2007

Le tigelle con scamorza e prosciutto crudo, altra idea da spuntino serale...

Crash test dummies, "Mmm Mmm Mmm Mmm" (1993)... mi piaceva, e mi piace, un sacco.

Ingredienti:
(ancora fino a contrordine, unità di misura=scatolino vuoto da 125 ml di yogurt)
4 scatolini di farina 00
2 scatolini latte parzialmente scremato
1 1/2 cucchiaini abbondante di sale
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaino di zucchero
1 cubetto di lievito di birra
Per farcirle:
io ho utilizzato della scamorza tagliata a listarelle
qualche fettina di prosciutto crudo "casalingo" tagliato grossolanamente a listarelle,
(ma le tigelle ci stanno bene anche con verdurine tagliate sottili grigliate o, in versione dolce, che credo applicherò già domani con quelle rimaste perchè so che danno grandi soddisfazioni, con marmellate o nutella.. ^-^)
[con queste proporzioni sono venute circa 25 tigelle, che sfamano direi 4 personcine mediamente affamate)
In una tazza sciogliere il panetto di lievito con il cucchiaino di zucchero nel latte intiepidito.
In una ciotola formare con la farina la classica fontana e versarvi al centro il composto di latte e lievito e l'olio extravergine di oliva. Con un cucchiaio di legno impastare velocemente, poi continuare con le mani, se necessario aggiungendo ancora un po' di farina. Aggiungere il sale ed amalgamare finchè l'impasto sarà morbido e omogeneo.
Lasciare riposare nella ciotola per almeno un'oretta in un luogo tiepido, ricoperta di uno strofinaccio umido.
Preriscaldare la padella antiaderente (servirebbe, a far le personcine serie, la tigelliera, ma io per ora le ho sempre fatte senza, e di necessità virtù, sempre, premia!), nel frattempo stendere l'impasto abbastanza sottile, diciamo poco più di un centimetro, e con un bicchiere tagliare l'impasto formando i tipici cerchietti, che andrete a cuocere, una volta calda, sulla padella.
Cuocere per circa 5 o 6 minuti per ciascun lato, o comunque finchè vi sembreranno quasi cotte (non bruciate!), poi togliere dalla padella, tagliare per la lunghezza, e ripassare sulla padella per terminare la cottura della parte interna (mmmmh, sono stata shhhpiegata??! C'ho un po' sonno e non mi vengono le parole manco a pagarle!).
Questo lo potete fare con un po' d'anticipo, poi quando volete mangiarle, ripassarle sulla padella (o inforno, se siete coraggiosi!) un paio di minuti con la scamorza ed il prosciutto crudo, nel mio caso, o con quello che più vi piace, verdurine o robe goduriose a suon di Nutella o marmellate, vedete voi... il tutto dipende dal momento, però appunto, caldine secondo me son più buone!
Io faccio spesso le tigelle, in realtà più spesso le ho fatte in veste dolce, come spuntino improvvisato e veloce che accontenta tutti, ma anche come idea da cena abbastanza leggera, come nel nostro caso sul balcone a guardarci un film, danno le loro soddisfazioni...!
Ah beh, a fare le persone serie bisognerebbe utilizzare la panna e non il latte, ma io un po' perchè non l'avevo in dispensa, un po' perchè si mantengono più leggere (e sicuramente però sono più croccantine e non morbidose come le originali!), ho inventato una variante col latte... Poi, de gustibus!

sabato, luglio 28, 2007

Sergio Cammariere, "E mi troverai"...


"Le sento passeggiare nel cuore silenziose
come le rose le rime fioriscono in te...
Mi son detto un poeta non scrive soltanto per sé
c'è qualcosa che arriva di notte e poi spinge l'inchiostro
puoi trovare un senso nascosto
una porta che si apre al confine tra sogno e realtà
Ma il futuro è già in viaggio incurante del nostro rumore
orizzonti crollati negli occhi di chi guarderà
quella luna su quel mare lontano
dove i sogni ora attendono chi liberarli potrà.
E mi troverai, se vorrai sai dove cercarmi
e mi troverai nell'azzurro al tramonto sui campi
e mi troverai dentro di te...
E ho messo le parole ad asciugare al sole
come se il vento potesse portarle da te,
ora che
comincia a farmi male la nostalgia che ho
per quello che ora rivivere non è possibile
e non dirmi poi che sarebbe lo stesso
c’è qualcosa di te che oramai è già parte di me...
E mi troverai,
se vorrai sai dove cercarmi
finché un giorno poi capirai che le cose che cerchi
le hai lasciate qua dentro di me...
Le sento passeggiare nel cuore silenziose
come le rose le rime fioriscono in te,
ora che
ho messo le parole ad asciugare al sole
come se il vento potesse portarle
da te..."

Sergio Cammariere, in "Il Pane, Il Vino E La Visione" (2006)

Allora, il caldo mi incentiva parecchio la schizofrenia... passo da momenti in cui sono amorfa, ma pure un po' frollata, a momenti di coccolìte e dolciume congenito, e i momenti del primo tipo si focalizzano su Littizzettiti e consimili vari, o in chiacchiere in msn con un neoamico troppo ridicolo a scambiarci link su youtube a suon di risate comiche .. ;-D, i momenti dolciosi invece si concentrano nella mia vena letteraria da strapazzo, libri, poesie, arte, musica, soprattutto musica sempre e comunque... E allora tergiversiamo un po' insieme con questo testo di Cammariere, che secondo me è un poeta fatto e finito, questa canzone dalla prima volta che l'ho sentita, ormai quasi un annetto fa mi sa, mi ha veramente conquistata con delle parole talmente belle, delle immagini davvero suggestive, tra le più semplici nella loro bellezza e dolcezza, sussurrate lentamente che mi viene il pelo canino come lo chiama la Fra (la pelle d'oca) e il lacrimino da insitamente sentimentalona quale alla fin fine sono e parte il viaggio mentale e chi lo ferma più...
Mi dispiace solo che radioblog non ha una versione di questa canzone, come al solito, e su youtube ce n'è solo una versione live che non rende per niente, perchè in uno studio televisivo è ben difficile ricreare l'atmosfera giusta per una canzone da piano e orchestra, ma ascoltare la versione registrata in
studio con le cuffie al volume giusto e la luna quasi piena dalla finestra di queste sere, è molto suggestivo e fa bene all'anima... e qui poi non si parla di cibo poi?! C'è il cibo della panza e il cibo dell'anima... Quindi va a finire che non siam neanche più di tanto off topic!

^-^

martedì, luglio 24, 2007

L'attacco di piadinìte


"...Togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace...",
ma soprattutto, come ricordava anche la Ietti,
in questi giorni ci sta proprio,
il "potrei ma non voglio fidarmi di te", ben diverso dal "vorrei ma non posso..."
Samuele Bersani, "Giudizi Universali" (1997), si parla di piadine, lui è il mio emiliano preferito

In questi giorni non è che non cucino, però il coraggio di accendere il forno manca... allora ho sedato gli animi delle povere coinqui reclamanti un dolce facendo 3 salami dolci in un colpo solo, ma di quello vi ho già parlato, e sperimentiamo ogni sorta di pasta collettiva con sughini improvvisati, solitamente verdurosi, oppure un paio di volte alla settimana impasto la pizza, ma solo quando ceniamo particolarmente tardi e quindi con temperature un po' più dignitose...

L'altra sera non avevo il coraggio di fare manco quello, quindi mi son detta... perchè non la risolviamo con una bella piadinata collettiva e tagliam la testa al toro?! E così fu... il risultato dell'improvvisazione repentina è stato più che soddisfacente per essere un tentativo, ma c'è ampio margine di miglioramento, soprattutto perchè per mantenere il tutto sul leggerino ho usato solo pochissimo olio, quindi niente strutto che è ciò che dà il saporino godurioso alla piadàina.
Insomma più che bene per una cenetta-spuntino estiva, tra una chiacchiera e l'altra!

Per circa 6 piadine di medie dimensioni, mediamente leggere:
(aridàje con il sempiterno barattolino vuoto di yogurt da 125 ml...
quello sarà fino a contrordine da bilancia nuova...sigh)
3 barattolini di farina 00
1 barattolino di farina 0
1 cucchiaino scarso di bicarbonato di sodio
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaino abbondante di sale
1 1/2 barattolino di acqua tiepida
Per farcire:
melanzane a fettine sottili grigliate
scamorza freschissima
menta
oppure:
pomodori per insalata tagliati sottili
mozzarelline fresche tagliate sottili
origano
Facoltativo: qualche foglia di insalata

Setacciare le farine in una ciotola e formare la solita fontana. Riscaldare leggermente un po' d'acqua (per me è stato sufficiente 1 1/2 barattolini di acqua). Versare nel centro della "fontana", unire il sale, l'olio evo, e, aiutandosi inizialmente con un cucchiaio di legno e poi con le proprie manine, mescolare velocemente fino a formare un impasto omogeneo e abbastanza morbido da lavorare.
Mettere la piastra sui fornelli (io ho utilizzato una bistecchiera antiaderente liscia factotum che abbiamo... se poi avete l'attrezzino apposito, tanto meglio, ma non è necessario... ci si può arrangiare alla meglio). Nel frattempo dividere l'impasto in 6 parti, che saranno grandi circa come un uovo, e cominciare a stenderle il più sottili possibili!
Io ho fatto tutto alla sveltissima e non mi son nemmeno degnata di dar loro una forma dignitosa di piadina, ma in quattro e quattro otto ho combinato delle forme poco consone... ma l'importante è il magnorum, o sbaglio?!? Poi se uno ci si mette, e voi dai che lo so che siete personcine a modo, si può dare la classica forma rotonda, ma.... Antò, faceva CAAAARDO, e c'avevo pure fame...
Poi quando la piastra si sarà riscaldata per benino, cominciare a cuocere le piadine, diciamo per 2-3 minuti per ciascun lato, finchè avete impasto, consederate che con queste dosi a me son venute 6 piadine, che hanno sfamato 4 persone, e ne è pure avanzata mezza.
Cotte le piadine, preparare il ripieno tagliando la mozzarella e la scamorza fresca a pezzettini molto sottili, come anche i pomodori e le melanzane, che dovrete in questo caso passare a grigliare per qualche minuto prima di farcire.
Ripassare quindi le piadine farcite sulla piastra una alla volta, in modo che la mozzarella in un caso e la scamorza nell'altro, si sciolgano un pochino, piegare e servire belle caldine...
E buon appetito cari! Che avrete combinato in pochissimo tempo una cenetta abbastanza leggera, senza collassare troppo dal caldo... ussignùr.

venerdì, luglio 20, 2007

Sempre del bel donnino di "Meglio cambiare, NèH??!"...

Immagine di Pietro Zazzetta, "Coppia"


Non esistono uomini perfetti. Per noi.

Ma ritorniamo alle questioni di cuore.
Siete pronti per un altra grande verità?
Bene.
Non esistono uomini perfetti.
Esistono uomini perfetti per noi.
E questo vale anche per le donne.
E' come se fossimo pezzi di un puzzle.
Se ci abbiamo una gobbetta a destra,
una gobbona a sinistra e la punta in alto,
dobbiamo trovare l'incastro con un pezzo con la gobbetta a sinistra,
possibilmente senza gobbone e magari con la punta in basso.
Facile?
Per niente.
Bisogna fare un sacco di prove.
É raro trovare al primo colpo il pezzo giusto.
Qualcuna ci riesce.
La maggior parte fa finta.
Altre ancora provano e riprovano.
Sarà che hanno un difetto di fabbricazione
oppure non si accorgono che il pezzo di puzzle che cercano da anni sta
lì,
a due centimetri dal loro naso,
nascosto dal pizzo del centrino.
Inutile farsene una colpa.
Quello che abbiamo lasciato tra pianto e strider di denti non era un cretino,
egoista,
lurido scarafaggio.
Magari a ben guardare lo era anche.
Ma prima di tutto era un boy che non andava bene per noi.
Ci abbiamo provato.
Si ricomincia.
Palla al centro.
Vogliamo mica strapparci i capelli a ciuffi come Clitennestra al culmine della tragedia?
Va be' che adesso vanno di moda le estencion,
ma francamente non mi sembra il caso.
E comunque tutto questo sperimentare
non è mica così faticoso come picconare il carbone in miniera.
Ha i suoi bei lati positivi.
Si conosce gente,
si passa il tempo,
ci si trita il cuore e ci si rompe le corna.
Ma si va avanti.
E si vive,
porca miseria.
Io li detesto quelli che hanno così paura della vita che campano
criticando quello che fanno gli altri,
stando immobili come pezzi di dolomite.
Neanche di iceberg,
perché quello ogni tanto per via delle correnti si muove.
Non so se vi è mai capitato.
Sono coppie dall'amore decrepito che passano il loro inutile tempo sparlando.
Non vedono l'ora che qualcosa agli altri vada storto,
almeno hanno argomenti.
No, grazie.
Preferite vivere.
E se sbagliate,
consolatevi.
Sta scritto che
«ogni nuova fede nasce da un'eresia».

Tratto da Luciana Littizzetto, "Sola come un gambo di sedano", Mondadori, 2001

giovedì, luglio 19, 2007

Benigni in piazza a leggere Dante... !

Il caldo mi rallenta la voglia di cucinare, la fame (a parte l'urgenza di cioccolato!), la verve e pure i post più del solito!
Calùùùùùùùùr, immenso calùr.
Allora: 1) Virgilio è di Mantova;
2) la prima volta che Benigni ha recitato la Divina Commedia, circa venti anni fa, era nella mia facoltà;
3) il Babbo Monte (dei Paschi) per una volta ha offerto per tutti... quindi gratis invece che 45 euri e passa delle altre città (infatti mai vista così tanta gente a Siena, manco per il Palio, che è tutto dire!),
-> ERGO:
... Domenica scorsa sono stata in Piazza del Campo a vedere Roberto Benigni, non potevo perdermi un'occasione del genere: un omino che unisce comicità e poesia.
Io ho fatto solamente delle foto, ve ne spiaccico qualcuna, ero sotto al palco e troppo estasiata per mettermi a fare dei video, ma oggi ne hanno pubblicati un paio di Siena su youtube, mica vi crediate abbia parlato solo di Dante e del quinto canto dell'Inferno, ce n'era per tutti, politica in primis (e si è concentrato su Casini il che mi pareva strano, poi il giorno dopo ho scoperto che Casini era nel pubblico! Matupppènza...), poi amore, amicizia, bene e male... insomma quello che avevo bisogno e voglia di sentire dopo una mattina con stato d'animo burrascoso:



Poscia ch’io ebbi ’l mio dottore udito
nomar le donne antiche e ’ cavalieri,
pietà mi giunse, e fui quasi smarrito.
I’ cominciai: "Poeta, volontieri
parlerei a quei due che ’nsieme vanno,
e paion sì al vento esser leggeri".
Ed elli a me: "Vedrai quando saranno
più presso a noi; e tu allor li priega
per quello amor che i mena, ed ei verranno".
Sì tosto come il vento a noi li piega,
mossi la voce: "O anime affannate,
venite a noi parlar, s’altri nol niega!".
Quali colombe dal disio chiamate
con l’ali alzate e ferme al dolce nido
vegnon per l’aere, dal voler portate;
cotali uscir de la schiera ov’ è Dido,
a noi venendo per l’aere maligno,
sì forte fu l’affettüoso grido.
"O animal grazïoso e benigno
che visitando vai per l’aere perso
noi che tignemmo il mondo di sanguigno,
se fosse amico il re de l’universo,
noi pregheremmo lui de la tua pace,
poi c’hai pietà del nostro mal perverso.
Di quel che udire e che parlar vi piace,
noi udiremo e parleremo a voi,
mentre che ’l vento, come fa, ci tace.
Siede la terra dove nata fui
su la marina dove ’l Po discende
per aver pace co’ seguaci sui.

Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,

prese costui de la bella persona

che mi fu tolta; e ’l modo ancor m’offende.

Amor, ch’a nullo amato amar perdona,

mi prese del costui piacer sì forte,

che, come vedi, ancor non m’abbandona.

Amor condusse noi ad una morte.

Caina attende chi a vita ci spense".
Queste parole da lor ci fuor porte.
Quand’ io intesi quell’ anime offense,
china’ il viso, e tanto il tenni basso,
fin che ’l poeta mi disse: "Che pense?".
Quando rispuosi, cominciai: "Oh lasso,
quanti dolci pensier, quanto disio
menò costoro al doloroso passo!".
Poi mi rivolsi a loro e parla’ io,
e cominciai: "Francesca, i tuoi martìri
a lagrimar mi fanno tristo e pio.
Ma dimmi: al tempo d’i dolci sospiri,
a che e come concedette amore
che conosceste i dubbiosi disiri?".
E quella a me: "Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa ’l tuo dottore.
Ma s’a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.
Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu ’l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante".
Mentre che l’uno spirto questo disse,
l’altro piangëa; sì che di pietade
io venni men così com’ io morisse.
E caddi come corpo morto cade.

- Tratto dal 5° canto della Divina Commedia di Dante, nell'Inferno,

il canto di Paolo e Francesca -

martedì, luglio 17, 2007

Meme 4x4

Ubriaca di caldo, rispondo all'istante al richiamo mica della giungla, magari, ma della Ietti, per un memeino veloce-veloce...

4 dei miei cibi preferiti
1. Cioccolato! Non si fosse capito… soprattutto se con nocciole o direttamente gianduia
2. Lasagne di mia nonna Fènchy
3. torta delle rose sempre della Fènchy
4. pizza con mozzarella di bufala e pomodorini, sottile e croccantina e, in tema, lo devo aggiungere, il ciaccino salvaparanoia di Siena, magari della pizzeria all’angolo


4 cibi che non mangerei mai e poi mai
1. melone
2. insalata
3. cetrioli
4. coniglio
5. molluschi un po’ tutti e tanti altri, sono problematica con le consistenze, come la Tulip…


4 cose che faccio quando navigo su internet
1. leggo le mail e rispondo, se mi ricordo
2. scrivo sul blog
3. passo secoli su songmeanings/lyricsmania, youtube, wikipedia, ibs
4. leggo i miei blog preferiti e magari ne scopro qualcuno nuovo


4 impieghi che ho svolto nella vita

1. barista
2. commessa e addetta libri di testo per una libreria e per una coop, varie ed eventuali volte
3. dare lezioni di inglese e (ussignùr) matematica
4. tutor di lingue, rappresentante degli studenti di lingue
5. lavoro per l’ufficio disabili dell’università


4 films che potrei rivedere almeno altre 4 volte
1. “the hours” di Stephen Daldry
2. “La spada nella roccia”, il cartone, vale?
3. “Water” di Deepa Mehta
4. “il favoloso mondo di Amelie”


4 trasmissioni o serial TV che guardo
1. Quark, Ulisse, qualsiasi in formato documentario
2. telefilm: Grey’s anatomy, Lolle, e sìsìsì quando li mandano qualsiasi cosa scatafasciosa tipo Dawson’s creek, Felicity, o in altro senso Ally McBeal, mi manca un sacco
3. a pranzo ci cucchiamo sfottendo tutte le soap del caso
4. di solito qualsiasi telefilm abbia a che fare vagamente con medicina o biologia (da piccola a forza di Quark volevo fare la biologa o l’archeologa… mica son cambiata poi tanto)


4 posti in cui vorrei essere in questo momento
1. a casa a coccolare/farmi coccolare la mia cuginina 2enne Alessandra magari a pranzo dalla nonna Fènchy possibilmente ispirata per la sua nipotina devota (io) ^-^
2. nella piscina, proprio dentro, della mia migliore amica spersa tra i campi della padania
afosa
3. alle terme
4. in qualsiasi parte del mondo, in viaggio… magari il posto potrebbe essere: il corpo di Licia Colò, così viaggio a scrocco e bònanotte ^-^ . Ah, oggi pomeriggio poi soprattutto India


4 persone che mi farebbe piacere rispondessero a questo meme
Ma 4 che non siano in vacanza spersi chissà dove non me ne vengono… quegli altri l’han già fatto mi sa! La Dolcetta dice c'ha gli arretrati... mmmhm, Saretta, tu sei già stata agganciata??

domenica, luglio 15, 2007

"Considero valore"



Considero valore
- Erri de luca -

Considero valore ogni forma di vita,
la neve,
la fragola,
la mosca.
Considero valore il regno minerale,
l'assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura il pasto,
un sorriso involontario,
la stanchezza di chi non si è risparmiato,
due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente
e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua,
riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo,
accorrere a un grido,
chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord,
qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo,
la clausura della monaca,
la pazienza del condannato,
qualunque colpa sia.
Considero valore l'uso del verbo amare
e l'ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.

- Opera sull’acqua e altre poesie, Einaudi (2002) -


Credo che nella vita ci si dovrebbe impegnare per conoscerne se non tutti, almeno qualcuno di questi valori.
Poi mi fermo un attimo a pensare, leggo un giornale o accendo un secondo la tv e in un attimo capisco che spesso la parola valore non è poi così scontata.
Dopo quell'attimo quasi mi sembra un concetto assolutamente fantascientifico, lontano dalla realtà quotidiana di davvero troppe persone.
Non capisco come si possa scavalcare il valore VITA di un'altra persona.
Chi te ne dia il permesso, l'autorità, la possibilità di dormire poi comunque la notte, la possibilità di ritenerti facente parte della stessa specie a cui oggi ad esempio credo di rifiutarmi di voler appartenere.
Non capisco, e il bello è che non voglio capire, come si possa giudicare una persona come cattiva e poi comportarsi esattamente allo stesso modo.
Poi tutto il mio sistema di valori, appunto, resta totalmente intontito, atterrito, schifato, come avesse preso una gran botta di cruda e crudele realtà dopo essersi risvegliato da quel paese delle meraviglie che mi porto dietro dall'anagrafe.
Mi scuso ma per oggi un post che nulla ha a che fare con la cucina o con l'allegria, perchè sono arrabbiata. E mi sa anche schifata.
Spero di non urtare la sensibilità o le convinzioni personali o politiche di nessuno, ma poi nemmeno più di tanto perchè più che altro qui si tratta del concetto di umanità che mi vacilla, quella credo che non si divida per partiti o prese di posizione, perchè fondamentalmente mi piace credere che alla fine siamo tutti fatti di sangue, carne, ossa, grandi pregi e immensi difetti, ma tento sempre di sperare che qualcosa da salvare ci sia in ognuno di noi.
E a volte, come oggi, anche questa convinzione è obbligata a crollare sotto il peso della realtà dei fatti.
Quando poi leggo, come quasi ogni giorno faccio, la newsletter di "Nessuno tocchi Caino", contro la pena di morte, e qui ognuno può avere le sue posizioni, la mia personale a riguardo è ben definita e non si scrolla da parecchi anni, da quando mi sono approfondita la questione ed i miei dubbi con ricerche e sono arrivata alle mie conclusioni: non voglio che esista l'occhio per occhio in nessun luogo nel mondo, per nessuna ragione. E qui ognuno è libero di pensarla come vuole, ma poi credo che se approfondisse la questione un paio di dubbi se li farebbe, ma insomma non è di questo che voglio parlare.
Questa volta più che la pena, mi colpisce il crimine. E la mia attenzione si focalizza e si arrabbia su quella.
Tutto il mio mondo che mi sforzo perchè voglio credere incantato mi si annebbia quando leggo che esistono persone in grado di infettare volontariamente più di 400 bambini col virus dell'hiv.
Mi manca l'aria per più di un attimo.
Mi sembra di leggere una notizia che no, non può, non deve assolutamente essere vera, ma nemmeno possibile, in una società che pretende di essere civilizzata e progredita. Con delle persone che si ritengono per partito preso superiori agli animali. Ah sì? Io non lo so, ma sinceramente non credo che degli animali sarebbero in grado di uccidere dei loro simili con così tanta crudeltà e ripetitività, per ragioni che non capisco ma credo che non c'azzecchino niente con la fame.
Basta che la mia mente si metta un secondo a pensare a tutto il male che c'è nel mondo e so benissimo che questo non è altro che un esempio, che nel mondo esistono le guerre, la povertà estrema, che con i problemi minuscoli della nostra vita quitidiana spesso finiamo per incantonare in un angolino della testa nel tentativo disperato di allontanarli dalla possibilità che siano reali, per convincersi quasi che siano un gran brutto film. Solo della finzione.
Ma semplicemente questa notizia in particolare mi ha scosso parecchio oggi, sarà perchè ci sono di mezzo dei bambini, sarà che oggi non voglio che mi siano buttate addosso delle notizie del genere, vorrei che il mondo per un giorno andasse meno a rotoli.
Non voglio neanche lontanamente credere che esista così tanta cattiveria nel mondo, non mi rassegnerò mai all'idea e forse è per questo che spesso mi rifiuto di accendere la tv e capire quanto odio esista, oppure la accendo per poi mettere volontariamente il neurone in modalità off per far scivolare tutto il resto del mondo come non esistesse, come fosse solo una brutta invenzione fantasiosa e poco piacevole di un qualche scrittore delirante, forse un po' troppo entusiasmato da Ken Shiro da piccolo, per la verità.
Come posso pensare che una persona, anzi più di una, arrivi a compiere un atto del genere, come fa anche solo a pensarlo, dove trova le motivazioni, come fa a dormire la notte, in cosa crede, che valori ha, appunto, cosa gli è stato insegnato nella vita, ma soprattutto cosa ha imparato dalla vita? Fa davvero parte della mia stessa specie e quindi potenzialmente anche io potrei essere al suo posto? E le risposte mi sa che mi porterebbero a pensare che sì, al mondo c'è anche di peggio, tutto è possibile, un giorno potrei incontrare persone del genere, o, quel che è peggio, se mai avrò dei figli loro potranno vivere in un mondo come questo e avere a che fare con persone del genere.
Non capisco le ragioni del caso in particolare, ma anche se riuscissi a trovarle non credo arriverei mai a capirle, ma manco a prenderne atto passivamente.
Semplicemente oggi non vorrei fare parte di una specie animale, che poi non credo appunto che degli animali arriverebbero mai a tanto, con le dovute trasposizioni.
Mi accorgo che oggi non riesco a capacitarmene.
Voglio credere nel valore della vita prima di tutto, in quella che sarebbe stata per alcuni di quei bambini, che nel frattempo già se la sono vista strappare prima di viverla, nel dolore delle persone che li amavano e a quelli che ancora e da quel momento hanno invece dovuto raccogliere tutte le forze che avevano in corpo per affrontare quello che nemmeno riesco ad immaginare.
Quello che mi chiedo è con che coraggio delle persone, che magari hanno a loro volta dei figli, o anche solo dei nipoti o bambini a cui nella loro vita avranno voluto pur bene, possano non fermarsi a pensare mentre compiono, e non una volta, ma 400, un atto di una crudeltà simile, senza esitare al pensiero che quelli potrebbero essere i loro figli.
Ho bisogno di aggrapparmi davvero a quell' "uso del verbo amare" di cui parla De Luca e che evidentemente però non è poi così tanto condiviso.
Trovo quasi conforto in un suo libro che sto leggendo. Voglio credere che le persone diano ancora un peso al valore di ogni forma di vita.
Spero di riprendermi da questi cattivi pensieri con la bellezza della poesia di Dante, stasera vado a vedere Roberto Benigni che lo recita in piazza.
Basta brutta realtà per oggi.
Scusate lo sproloquio, ma oggi va così e che ci devo fare? Dobbiamo sempre leggere da un occhio e rimuovere con l'altro?

mercoledì, luglio 11, 2007

Ciambella rustica con ripieno di amaretti, ricotta e cacao


Oggi grande necessità di adrenalina, il caffè non funziona:
Scatman John con "Scatman" (1994).. che è stato uno dei miei primi tormentoni estivi, mi ricorda i primi festivalbar, le prime uscite alle fiere di paese, insomma: mi viene da ballare!

Ieri alle h 18.55.57 m'arriva un sms... chi sarà? Fra e Ema (coinqui), che dalla biblioteca hanno il coraggio di scrivere ciò (cito):
"Dì la verità, stai morendo dal caldo vero? Io e la Fra ti stiamo a fa' un cappotto... In realtà questo msg è per sapere se sei all'opera in cucina. Voglia di sboldro!"
..al che io scrivo che per fare un dolce non son mica SHPIRATA, ma che avevo pensato di impastare la pizza, ma poi non c'era nessuno che mi istigasse alla violenza e non l'avevo fatta. E se la volevano supervelox di fare uno squillo che la Mary Poppins che è in me si metteva a spignettà comunque.
h 19.14.33: "La Fra è contro i carboidrati e sai già per cosa parteggio. Quindi all'unisono DOLCE!"...
Uffiiiiii...uffiiiii...non mi viene, non c'ho voglia... Antò...fa cardooooo... Vabbeh, risoluzione: lo faccio, ma poi se viene 'na scifèz ve la magnate uguale e i piatti da lava' so tutti regali pe' voartre!
;-))) Do ut des...
Vado sul sicuro, faccio una ricettina della zia, però stravolgo tutto... va beh, mantengo la pratica...
Tiro fuori tutto, ciàpa chì ciàpa là.... grembiulino giallo della Annina, nel tascone lettore mp3 a pallissima e gnàmo! Creo...
h 19.28.21: "Ti sei SHPIRATA?"
sìììììì maledette r***********i, con Mediomaniana enfasi (ce lo diciamo sempre, non preoccupatevi, è tutto nella norma!)...
Tornano e si ritrovano sbaffata sul tavolo a raffreddarsi prima di ribaltarla la loro ciambella rustica, va bene per la colazione eh bambine, vi addolcisce il risveglio alla Mulino Bianco!?? Evidentemente sì, se quando mi sono svegliata la mattina per fare le foto all'interno sul tavolo dell'interno rimaneva quello che c'è nelle foto!! Anveeeeeeedi li licantropi so' passati!! Attila flagello di Dio proprioooooo!
;-)))))

La ricetta in teoria è di mia zia Claudia, io in realtà ho mantenuto la pratica e gli ingredienti (a parte l'aggiunta di poco cacao), ma ho cambiato un po' le dosi... sapendo di dover fare dosi "massicce" per coinquiline-licantrope: vi metto direttamente le mie:
Ingredienti:
(forever scatolino come scatolino vuoto di yogurt, da 125 ml)

impasto:
6 scatolini di farina
2 uova
1 scatolino di latte
1 scatolino di zucchero per l'impasto
1 bustina di lievito per dolci
100 gr di burro
ripieno:
200 gr amaretti (= 1 scatola)
250 gr di ricotta se possibile fresca
1/2 scatolino di zucchero
1 cucchiaio di cacao amaro (facoltativo)
1 uovo

In una ciotola sbriciolare grossolanamente gli amaretti (se, beati voi, ce l'avete, usate un mixer e polverizzateli)
Preriscaldare il forno a 180°C. Sciogliete a bagnomaria il burro e lasciate raffreaddare un po'. Imburrare ed infarinare leggermente una tortiera per ciambella.
Poi setacciare la farina, lo zucchero e lo lievito e disporlo in una ciotola a fontana. In un'altra ciotola mescolare velocemente le uova, il latte e il burro intiepidito (un po' in stile muffin, divisione ingredienti secchi ed ingredienti liquidi). Versare il composto liquido nel buco della fontana creata e lavorare velocemente con un cucchiaio di legno, poi se vedete che il composro è troppo duro, lavoratelo con le mani (ebbene sì! E' il suo bello e la sua stranezza... sarà per quello che mia zia la chiama rustica??? Mah..sono i misteri delle ricette famigliari!). In un altra ciotola mescolare la ricotta, 1 cucchiaio di cacao (facoltativo, non presente nella ricetta di mia zia), il mezzo scatolino di zucchero e gli amaretti sbriciolati.
Ora trasferire con le mani circa metà dell'impasto più o meno uniformemente (eh, si chiama rustica quindi si ha anche la licenza poetica giustificata di essere "ruspanti"!), poi disporvi sopra il ripieno preparato prima e ricoprire con il restante impasto sempre con le mani a mo' di pezza...
Poi infornate a 170°C per 40-45 min, considerando che comunque l'interno non si asciugherà del tutto perchè è presente la ricotta.
Guardate che sembrerà magari strana da fare e non il massimo da vedere, ma da magnà, ve lo assicuro, Sò SODDISFAZIONI! E risulterà anche soffice, anche se crederete che potrebbe diventare un piccolo mattoncino, invece vi stupirà con effetti speciali... va beh dai, fly down... sto a esaggerà, ma nzomma l'è bona, per colazione, ma se ve la devo dire tutta io e Sonia l'abbiamo anche utilizzata come cena-coccola con il latte caldo! Farà un po' inverno ma ci stava proprio!

LA DONNA FINOCCHIO.

Precisiamo.
Esistono al mondo donne finocchio-femmina
e donne finocchio-maschio.

Ecco.
Quest'ultimo è un caso che non ci riguarda
(chie­dete a Platinette).
La donna finocchio-femmina è spesso incinta.
Ed è un' ottima madre.
Solida e protettiva.
Devi avere pazienza se vuoi arrivarle al cuore.
Ma niente smancerie.
Tocca toglierle con calma tutte le difese,
strato dopo strato.
Non è fatta per i sentimenti focosi e le notti calienti.
Va amata cruda.
Mordicchiata un po' alla volta.
Pur essendo grassoccia,
è tosta e tonica.
Non ci ha un filo di cellulite.
Amare una donna finocchio fa bene alla salu­te.
Libera dalle scorie e non appesantisce lo stomaco.

Tratto da : Luciana Littizzetto, "La Principessa sul pisello", Mondadori, Milano, 2002