sabato, gennaio 30, 2010

Panna cotta alla liquirizia

Oggi pomeriggio ero in vena di dolcino, ero in vena di testare una delle millllllemila ricette dei millllllemila librini che mi hanno/mi sono regalata sotto Natale (un arsenale!! Sempre più convinta che quando un giorno memorabile avrò una mia casa basterebbero due sole camere: un attico per la cucina! Un attico per la libreria!! ^.^.. soprassediamo..), dicevamo: sostanzialmente, dovevo da spignattà!! Anche perchè c'era in frigo un litro di panna da far fuori.. Con un quarto ci ho fatto un po' di burro, con un altro quarto questa ricetta qui, presa come vi stavo dicendo prima di cominciare con lo sproloquio da logorrea-da-tasto, “Panna cotta” di Laura Zavan, della Bibliotheca Culinaria!


Panna cotta alla liquirizia
Per 4 “pirottini”

(dose dimezzata rispetto a quella del libro eh!):

250 ml di panna fresca

6 gr di liquirizia pura

(sarebbero stati 4gr, dimezzando, ma a me la liquirizia piace parecchio!)

15 gr di zucchero di canna (io ho utilizzato del Demerara non raffinato)

1 cucchiaio scarso di preparato in polvere per budino alla vaniglia

(io l'ho sostituito con 2 cucchiaini di amido di mais)

1 goccia di essenza di menta

(io, non avendola, non l'ho messa..)

In una pentola versare la panna, lo zucchero e la liquirizia pura (io l'ho polverizzata per velocizzare la scioglimento, ma si può lasciare anche a scagliette..), mescolare con la frusta per amalgamare e mettere su fuoco bassissimo. Quando gli ingredienti si saranno amalgamati e la liquirizia sciolta, aggiungere l'amido di mais. Mescolare fino al primo accenno di ebollizione e togliere dal fuoco. Aggiungere l'essenza di menta (passaggio da me saltato), lasciare intiepidire per 5 minuti, mescolando ogni tanto per evitare la formazione della pellicola sulla superficie. Sciacquate 4 stampini individuali sotto l'acqua (facilita la sformatura.. Infatti io mi son fidata del silicone e non l'ho fatto.. ma non si son sformati: poco male eh, li ho mangiati direttamente col cucchiaino!^.^) versarvi la panna cotta. Lasciare raffreddare a temperatura ambiente, coprendo con una pellicola per alimenti (sempre per la ragione di cui sopra.. anche qui io non l'ho fatto, perchè l'avevo appena finita, e un po' di pellicolina l'ha fatta.. ma sempre poco male per golosoni come la sottoscritta..). Lasciare in frigorifero per almeno 2 ore fino a quando si sarà addensata.

Sformare: qui io come vi ho detto ho optato per mangiare direttamente dai pirottini, ma voi che siete personcine serie seguite questo bel consiglio di Laura Zavan:

Passare una punta di coltello intorno ai bordi e rovesciare ogni stampino sopra ad un piatto con un colpo secco.

Servire con panna cotta fredda accompagnata dalla crema inglese profumata alla menta. (Questa non l'ho fatta! Ma molto ispirevole.. Se vi servisse la ricetta fatemi sapere! ^.^ O comunque la farò a breve credo.. e in tal caso, ovvio, vi renderò ben partecipi!)

venerdì, gennaio 29, 2010

Anvedi che buona la cucina brasiliana!

L'altra sera cena da nababbi, tema:
amico brasiliano che cucina brasiliano! ^.^
In pochi amici,
gnammete gnammete,
spazzolato un piatto da circa duecento quintali di feijoada, che ho scoperto essere uno dei piatti nazionali del Brasile, molto buono davvero:
riso basmati, fagioli con una particolare salsina, verdurine miste e pezzetti di carne, pezzetti di mela passati in tapioca, gustoso proprio!
La foto decisamente non rende giustizia!
E che dire di questa genialata di dolce che più facile non esiste??!
Una banana molto matura, fatta cuocere in poca acqua qualche minuto con tanto di buccia, poi sbucciata, sopra zucchero (possibilmente di canna!) e cannella..
Una bontà goduriosissima di risultato in men che non si dica!
A me sapeva proprio da merenda da bimbi, non so bene perchè, forse perchè da piccola mi mangiavo la banana tagliata a rondelle con su un po' di zucchero semolato per sentire il croc-croc croccantinoso.. ^.^
Qui l'effetto contrario: il morbidissimo (quasi budinoso!) risultato della consistenza della banana non so a voi, ma a me davvero ha fatto effetto comfort food alla stragrande: lo ripeterò presto al primo attacco di voglia di auto-regalarsi un dolcino estemporaneo (non so voi neanche su questo punto.. ma io spesso mi consolo parecchio in siffatto modo! )
Non so se mi ricordo tutto con precisione.. ingredienti e quant'altro..
quindi vorrà dire s'ha da chiede' meglio le ricettuole, spignattarle me-medesima e poi dirvi tutto!
C'HO la scusa! C'HO! ^.^

domenica, gennaio 10, 2010

Cuore di Linzertorte, versione Felder..

Ieri ero in vena di crostatudini, era un bel po' che non mi ci cimentavo.. e ormai i vasetti di marmellata accumulati invadono camera mia! ^.^ Però ne avevo già uno aperto di marmellata di lamponi.. utilizzati per dei biscottini di cui non rimangono fotografie perchè son stati sbaffati subito, di frolla al cacao a fagottino, ripieni, per un tè con amici qualche giorno fa. Allora uniamo l'utile al dilettevole.. volevo provare da tempo a fare una bella Linzer Torte, perchè mi è capitato di mangiarne una fenomenale a Trento con amici: quella aveva una consistenza paradisiaca, molto poco croccante, molto soffice.. ma su quella variante mediterò, anche perchè tra i mille libri di cucina che mi hanno/mi son regalata ce n'è una versione parecchio diversa di Ernst Knam, che mi ispira parecchio e vorrò provare presto! :) Non si fosse capito, da l'anno scorso ho un amore spassionato per i frutti di bosco, da quando ce li ho in giardino, i lamponi in primis! (che però è l'unica piantina deceduta.. a Natale l'ho regalata a mia mamma, vediamo se quest'anno la marmellata me la potrò fare io??!).
Per la ricetta e un po' di informazioni più dettagliate sulla storia della torta vi rimando direttamente al posticino da cui l'ho apprezzata io, il blog di Camomilla, Fiordifrolla, qui, (grazie!!), ve la riporto brevemente per velocità, nel caso vi venisse voglia di rifarla (tra parentesi in corsivo le mie poche varianti rispetto all'originale di Camomilla e, a monte, di Felder ^.^!)

250 g di farina 00
125 g di zucchero semolato
(io l'ho reso a velo in un macinino, perchè per le preparazioni stile frolla mi ci trovo meglio)
125 g di burro
2 uova intere
65 g di mandorle tritate non troppo finemente
(io ne ho utilizzati 35gr spellate + 30 gr con la buccia)
10 g di cacao in polvere
La buccia grattugiata di 1 limone
(io non l'ho messa, ma ho messo qualche goccia di essenza naturale di vaniglia)
½ bustina di lievito per dolci
1 pizzico di cannella (abbondante)
1 presa di sale
200 g di marmellata di lamponi (non l'ho pesata, ma ne ho messa abbondante! Sostituite con altri frutti di bosco, se li preferite)

Copio-incollo ancora dall'originale, tra parentesi le mie varianti:
"Nella planetaria lavorate, con il gancio a k, (io non avendo la planetaria, sob, l'ho fatto in un normale recipiente capiente) il burro a pezzetti insieme allo zucchero semolato (mio a velo), unite le uova, una alla volta, e quando saranno amalgamate al composto aggiungete la scorza di limone grattugiata (nel mio caso sostituita da essenza naturale di vaniglia) e le mandorle tritate non troppo finemente. Incorporate la farina, il cacao in polvere, il lievito e la cannella setacciati, unite una presa di sale, continuando a lavorare fino a quando otterrete un impasto ben amalgamato. Prendete la pasta, se necessario impastatela brevemente a mano, formate una palla e mettetela a riposare in frigorifero per almeno due ore avvolta nella pellicola alimentare.
Su di una spianatoia stendete due terzi della pasta preparata con un mattarello in una sfoglia dello spessore di circa 3 mm, che vi servirà a rivestire lo stampo (nel mio caso uno stampo a cuore). Create prima il disco per la base che dovrà essere del diametro della vostra tortiera (Camomilla suggerisce di 26 cm di diametro), con il resto formate un salsicciotto che vi appoggerete sopra per formare il bordo. Farcite con la marmellata di lamponi (Camomilla ad esempio ha sostituito con quella di mirtilli!) livellando bene con un cucchiaio. Stendete il terzo di pasta rimanente e ricavatene delle strisce con le quali andrete a comporre la classica griglia da crostata. Cuocete nel forno già caldo a 180° per circa 15-20 minuti. (vero, cottura piuttosto veloce!).

(Mia nota: ho aggiunto un pochino di farina rispetto a quella prevista, perchè l'impasto era ancora poco lavorabile, ma vedrete che poi in frigo si sistema tutto, parola di lupetta!^.^)

Adesso vado a partecipare al festeggiamento del festeggiamento del primo blogcompleanno di Fiordilatte.. scegliere la ricetta che mi è più piaciuta sarà divertente! Fateci un saltino anche voi! :o)

lunedì, gennaio 04, 2010

Cibovaghiamo.. e sediamoci su una nuvola!

Oh mò lè, una tantum anche eventi che fanno ben mangiare, nonchè ben sperare..
Sperando diventino sempre più una-pocum! Pochissimum!! :)
Che quando la quotidianità invece è piena di violenza anche solo verbale e rabbia spesso fondamentalmente riconducibile a ignoranza grassamaproprioobesa, per rimanere in lessico cibario, so' già soddisfazioni q.b.!
Ieri sera insomma sono stata ad un evento multiculturale.. cibi da Albania, India, Moldavia, Cina, Marocco, Nigeria, Argentina, Brasile e Italia, ma anche musica, tanti sorrisi, tante sciùre sprint, tanta sanissima cultura di conoscenza reciproca attraverso i piatti e le note e i saltelli danzerecci.
Questo è stato Cibovagando!
E speriamo sia solo l'inizio nel mantovano di una squisita "malattia" contagiosiiiiiiiissima: l'estero-filia, l'altro-filia, la cibo-filia, la culturPropriamapureAltrui-filia in generale, che anche con piccoli gesti di reciproca conoscenza come questi ci permetta di evitare un tantinello di più le etichette a-gratis e gli allarmismi magari non proprio sempre, ma fatto-sta proprio spesso altrettanto gratuiti e indiscriminati ma discriminantissimi, dilaganti.
Detto ciò in breve, passiamo dalla pomposa riflessione, che però scusatemi ma quandocevòcccccevò, in cui inevitabilmente si cade, alla sicuramente più interessante e goduriosa pratica.. E tiè! Voi siete sìsì discriminati pure, perchè voi ve le vedete solo ste godurie.. ma io me le so' magnate quasi tutte, sa??! ^.^ Una più troppo buona dell'altra, a-ri-tiè! :)
E così, mettendo tutti insieme in pratica almeno per un paio d'ore (ma possibilmente mooooolto più a lungo!) queste parole scritte in tante lingue su pannelli di stoffa, di Gibran..
(che vi riporto qui per una più subitaaaaanea comprensione, che pure questo mi sa.. CE Vò!):

Abbiamo ballato e ammirato ballare, abbiamo cantato e ascoltato cantare...

Abbiamo magnato e visto magnare!! ;))
Mantovani mangiare cum summa goduria cibi salati e dolci di mezzo mondo, cucinati amorevolissimamente da gentilissime persone normali, per una sera tramutati cuochetti ben felici di spiegare tutti gli ingredienti e i procedimenti delle preparazioni dei loro paesi d'origine.. in uno scambio totale!
Vi dico solo che a un certo punto c'erano ragazze indiane che spiegavano i balli indiani a signore albanesi e moldave, contagionando una signora brasiliana.. che a sua volta contagiava supersprint sciùre mantovanotte doc ^.^, che a sua volta lanciavano gli uomini indiani a ballare pure loro! Una malattia proooooooooooooooprio contagiosa! Altrochè suina.. parecchio meglio, speriamo che questa pandemia sia parecchio più virulentissssima, assai proprio!

Per quanto mi riguarda poi, ho confermato un'affinità elettiva ormai conclamata coi sapori marocchini (dolcini che è già la seconda volta che mangio in situazioni interculturali, a base di sesamo e mile FE-NO-ME-NA-LI, questi qui..
cous cous e tè alla menta in primis) e scoperto quella moldava, con biscottini alla marmellata di fragole e zucchero vanigliato paradisiaci e torta da panna al circa 3000%.. q.b.!
Ma ho mangiato davvero di tutto.. ne annovero solo i primi altri che mi vengono in mente: riso al curry dolce con mandorle e (credo) cocco indiano, buono! Riso alla cantonese, buono! Sfoglia salata a fagottino argentina, buona!! Dolci albanesi, super! E va beh dubito altamente c'entrasse ma già che c'era, pizza alla nutella, bòna! :) E potrei star qui qualche ora a tediarvi con tantie altre goloserie.. :)
Con un finale a suon di già plurimenzionata e pluriamatissssima Gelateria Chantilly.. che ci ha offerto 3 gusti buonissimi davvero di gelato fatti con prodotti locali, c'est-à-dire Mielata di bosco del Parco delle Bertone (qui in provincia!), Fiordilatte con le uova delle rrrrruspanti galline mantovane e la Crema Chantilly con vaniglia Bourbon! Buonissimi come sempre, vi ho già pluridetto :)
E un enorme ringraziamento alla mantovana Chef[-fa] a domicilio(e pure Sommelier perchè qui mica si frigge co' l'acqua nè!!) più instancabilmente saltellante e briosa che ci sia, Clara di Cook & Chic (atarchè Cip e Ciop.. ^-^), che non si stanca mai di vivacizzare con eventi stimolanti questa forsecheforse rifiorente landa mantovana!
Che tutto questo, come ci ha detto e non avevo mica dubbio alcuno.. è saltato magicamente fuori da un "facciamo qualcosa di strano!" rivolto a lei.. E la Vulcana non poteva mica far altro che crogiolarsi e gongolare al solo udire siffatte parole potenzialmente creative..!! Basìn Tesor e DAIDAIDAI alla prossima avventura!
Un sorriso per la stampa (nel caso specifico io! ^.^) della Clara!

sabato, gennaio 02, 2010

Cuoricini al salmone affumicato, spinacini e pepe rosa..

Insomma.. con la terza volta che son ridotta a catorcio nel giro di poche settimane (giustamente dopo suina e stagionale, mi ci voleva proprio il terzo raffreddamento con relativo rincretinimento generale nei pochi giorni di ferie.. uffffffffff.. ;-D ), sto almeno un pochino più a casa e a pranzo mi sono coccolata con questo piatto di pasta inventato con gli ingredienti che girano in frigo da S.Silvestro.. e direi che era proprio buonina, quindi diffondo il verbo!

Ingredienti:
(a persona)

80/100 gr di pasta
(nel mio caso cuoricini trafilati al bronzo, di cui quelli rossi sono col 5% di peperoncino.. se ci si coccola, ci si coccola fino in fondo! E io amo sperimentare le forme di pasta simpatiche!)
Una decina di foglie di spinaci freschi
Salmone affumicato: q.b., a piacere (nel mio caso un quarto di fetta, diciamo sui 30 gr)
pepe rosa: qualche bacca
timo: qualche fogliolina
1 cucchiaino di panna fresca (giusto per legare un pochino, io dovevo finire una scatolina e direi che ci sta bene)
1 cucchiaio di olio evo finale, a crudo

Cuocere in acqua salata la pasta che avete scelto e nel frattempo preparare il "sughetto": in una padella antiaderente far saltare qualche minuto il salmone affumicato tagliato a listarelle (senza l'aggiunta di grassi direi, nel mio caso la pentola era antiaderente e non ce n'è stato bisogno.. così ho risparmiato calorie per un bel cucchiaio di olio evo a crudo sul piatto finito.. e soprattutto, diciamocelo, per sbaffarmi abbondanti pasticcini dopo senza troppe remore! [non che ne avrei avute eh, me li sarei magnati ugualougualo.. ma facciamo finta di esser persone serie almeno il secondo giorno dell'anno.. ^.^]).
Aggiuingere quindi qualche fogliolina di spinacio fresco tagliato grossolanamente a listarelle, e lasciare appassire giusto un paio di minuti (a me piaceva l'idea di sentire il croccantino delle foglie in contrasto al morbido del salmone.. ma fate vobis, a seconda del vostro gusto!).
Aggiustare di sale e pepe, un pochino di timo, se piace.

Scolare la pasta al dente e saltare nella padella con i condimenti per amalgamare bene: se vi piace aggiungete un cucchiaio di panna fresca, dà un ulteriore tocco delicato, legante.

Condite con poco olio evo a crudo e qualche bacca di pepe rosa..
e se magnaaaaaaa!! :)


Buon 2010 a tutti quelli che passano di qui e a tutte le persone a cui volete bene!